Spazio Torchio, ovvero come fare cultura nella periferia vesuviana.
Emblematico è il caso del Torchio – Spazio per le arti, a Somma Vesuviana.
Lavoratori, studenti, registi affermati, ricercatori universitari, attori, maestri di danza, disoccupati, nullafacenti: nel Torchio c’è di tutto. Nel 2003 hanno preso uno spazio e da allora vengono prodotti e ospitati spettacoli teatrali, si organizzano cineforum, corsi di tammurriata, tango, danza del ventre e laboratori dedicati alle persone diversamente abili e ai minori. Il Torchio è una sfida a tutte le logiche che regolano la gestione di spazi. Autogestito, e ovviamente autofinanziato: l’importante qui non è fare le cose, ma come si fanno e la relazione che si riesce a creare con chi viene. L’interesse centrale è sempre stato quello di trasmettere e vivere il teatro come momento di socializzazione, strumento per raccontare e reinventare le tradizioni del posto. Questo, però, è anche un luogo dove affrontare temi ostici in modo scomodo. In uno spazio autogestito si può informare su temi come aids, violenza sulle donne, dipendenza, emarginazione, e non discuterne pro-forma, magari per realizzare l’evento di turno o mettere i simboli sul manifesto.
Il teatro è un insieme di differenti discipline, che si uniscono e concretizzano l’esecuzione di un evento spettacolare dal vivo.
La parola deriva dal greco θέατρον (théatron, che significa “spettacolo”), dal verbo θεαομαι (théaomai, ossia “vedo”), comprende le arti tramite cui viene rappresentata, sotto forma di testo recitato o drammatizzazione scenica, una storia (un dramma, parola derivante dal verbo greco δραω drao = agisco). Una rappresentazione teatrale si svolge davanti ad un pubblico utilizzando una combinazione variabile di parola, gestualità, musica, danza, vocalità, suono e, potenzialmente, ogni altro elemento proveniente dalle altre arti performative. Non sempre è necessaria la presenza di un testo: il movimento del corpo in uno spazio con fini artistici ed illustrativi, eseguito di fronte ad uno spettatore, è definito di per sé teatro. Oltre al teatro di prosa in cui la parola (scritta o improvvisata) è l’elemento più importante, il teatro può avere forme diverse, come l’opera lirica, il teatro-danza, il kabuki, la danza katakali, l’opera cinese, il teatro dei burattini, la pantomima, che differiscono non solo per area di nascita, ma per il differente utilizzo sia delle componenti che costituiscono la rappresentazione, sia per i fini artistici che esse definiscono.